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La mia teoria gender: l’amore è maschio

Casa mia è piena di giochi anche se io e mio fratello ne vorremmo di più. Ma quando andiamo al parco vediamo cose nuove. Per esempio mi piace molto la macchinina di Mia che si apre e dentro c’è una casetta, Simone porta i serpenti e Aurora ha un triciclo con la musica. Mamma mi ha insegnato che gli altri possono giocare col nostro carrello, la bici e la carriola, e io posso usare i giochi degli altri.
Infatti ieri ho chiesto a una nuova amichetta di farmi provare il suo ventaglio. Non ne avevo mai visto uno. Lei me l’ha dato, ma la ragazza che la accompagnava ha detto: quella è una cosa da femminuccia, tu non lo devi usare. Ma se ho capito bene, serve a farsi aria. E quindi non capisco: perché, io che sono maschio, non posso avere caldo? E mio fratello, allora, che suda un sacco?
Io e lui litighiamo sempre per il passeggino di Lidia. Cioè proprio corriamo quando lei arriva. E mamma sorride. Invece la nonna di un altro bimbo non lo fa mai giocare perché, ripete sempre, “se ti vede tuo padre, che deve dire”? Io non ho chiesto a papà, però neanche lui chiedeva il permesso quando ci spingeva col passeggino.
A noi piace fare le stesse cose di mamma e papà: portare a spasso, far fare la nanna (in questo le bambole sono più brave di noi), dare la pappa e ogni tanto fermarsi per un bacino. Tutte le cose che si fanno per amore, come dice mamma. Ora, io so che l’amore può essere grande come me o piccolo come mio fratello. E conosco l’amore forte di mamma e papà che ridono e l’amore piano di quando mamma mi sussurra ti amo. Non ho mai mai visto l’amore maschio e l’amore femmina. Però se proprio devo scegliere, l’amore è maschio perché io sono maschio e sono un amore.

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